EDWARD ESTLIN CUMMINGS
10
maggie e milly e molly e may
scesero alla spiaggia (a giocare un giorno)
e maggie trovò una conchiglia che cantava
così dolcemente che dimenticò i suoi guai; e
milly divenne amica di una stella arenata
i cui raggi erano cinque languide dita;
e molly fu inseguita da una cosa folle
che correva obliqua soffiando bolle; e
may tornò a casa con un ciottolo liscio e rotondo
grande come la solitudine e piccolo come un mondo.
Per tutto quello che perdiamo (come un tu o un me)
è sempre noi stessi che troviamo nel mare.
(10, da 95 poesie, 1958)
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Sembra una filastrocca a prima vista questa poesia di Edward Estlin Cummings (o e.e.cummings che dir si voglia) – anche per via delle rime. Ma in realtà, scavando un po’ sotto la forma, le quattro ragazze che scendono alla spiaggia a giocare in un giorno d’estate e ne tornano cambiate sono una metafora dell’identità e dell’esperienza emotiva e la spiaggia alla fine non è una distesa di sabbia, ma la vita, lo scorrere del tempo, gli incontri che si fanno, le nostre sensazioni inconsce.
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PABLO PICASSO, “LE BAGNANTI”
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LA FRASE DEL GIORNO
Sembra abbastanza per gli schiavi dello spazio e del tempo / – il nostro è il qui e ora della libertà.
EDWARD ESTLIN CUMMINGS, 95 poesie
Edward Estlin Cummings, noto anche come e.e. cummings (Cambridge, 14 ottobre 1894 – North Conway, 3 settembre 1962), poeta, drammaturgo, scrittore e saggista statunitense. È celebre per il suo uso poco ortodosso delle maiuscole e delle regole della punteggiatura, e per il fatto di servirsi delle convenzioni sintattiche in modo avanguardista e innovativo.
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