martedì 26 maggio 2020

Un’auto


GREGORY CORSO

STANOTTE HO GUIDATO UN’AUTO

Stanotte ho guidato un’auto
       non sapendo guidare
       non possedendo un’auto
Ho guidato e ho investito
       persone che amavo
       …ho attraversato una città a 190.

Mi sono fermato a Hedgeville
       e ho dormito sul sedile di dietro
       …eccitato per la mia nuova vita.


(Last night I drove a car, da Gasoline, 1958)

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Guidare un’auto senza sapere come si fa: è l’immagine che il poeta statunitense della Beat Generation Gregory Corso usa come metafora per la vita. È un’esperienza che si impara facendola, e nel farla ci capita di ferire le persone che amiamo, di deluderle, di fare loro del male. E quando siamo ancora giovani, come nel caso di Corso, tutto risulta nuovo e spensierato, basta una notte di sonno per dimenticare gli errori.

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EDWARD FIELDING, "PINBK FORD EDSEL"
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LA FRASE DEL GIORNO
A volte anche l'inferno è un buon posto, se serve a dimostrare con la sua esistenza che deve esistere anche il suo contrario, cioè il paradiso. E cos'è questo paradiso? La poesia.
GREGORY CORSO




Gregory Nunzio Corso (New York, 26 marzo 1930 – Minneapolis, Minnesota, 17 gennaio 2001) è stato un poeta statunitense. Figlio di immigrati italiani, da ragazzo entrava e usciva dal riformatorio. Lì incontrò la poesia in un libro di Shelley. Giramondo, fu uno dei poeti di punta della Beat Generation. Visse a lungo a Parigi e a Roma, dove è sepolto.


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