RAFFAELE CARRIERI
MARIA MIA BUONA GUARDIA
Maria, mia buona guardia
rimboccami il lenzuolo.
hai fatto tanti bucati:
lavare e stirare
e notti per il pane
notti per le malattie.
Non sapevi leggere le medicine
e i numeri del termometro:
ti bastava guardare per riconoscere
le code del solleone
ti bastava toccare.
Nel dare avevi tante mani
e nel correre più piedi del millepiedi.
Maria, mia buona guardia
rimboccami il lenzuolo:
non mi lasciare solo.
(da Blu turco, Cavallino, 1956)
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È la seconda domenica di maggio e per tradizione si celebra la Festa della Mamma. Ho scelto una poesia di Raffaele Carrieri dedicata alla madre, l’amatissima Maria, che il poeta volle con sé nella sua casa milanese di Via Passarella e cui, dopo la sua scomparsa, dedicherà addirittura un’intera raccolta, La formica Maria del 1967. Una donna del Sud della prima metà del secolo scorso, forte e saggia nonostante la poca istruzione, della quale voglio sottolineare la caratteristica comune a tutte le madri: “Nel dare avevi tante mani / e nel correre più piedi del millepiedi”.
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MARY CASSATT, "EMMIE E SUO FIGLIO"
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LA FRASE DEL GIORNO
M'hai portato nel petto
/ come la spina trovatella /
che può diventar fiore
/ ma pure chiodo o stella.
RAFFAELE CARRIERI, La formica Maria
Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.
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