sabato 24 agosto 2019

Gioventù menzognera dell’anno


GESUALDO BUFALINO

APPUNTAMENTO PRESSO UN BUNKER ABBANDONATO

Io ti dico parole imparate a memoria:
le ascolti appena, frastornata dalla pioggia
che cade sul bunker di Punta Scalambra
e annunzia lungamente un altro addio.

Com’è lontano il mare, a guardarlo da qui,
da questi strombi sbreccati e inermi,
come lontana anche tu, e cangiata da ieri…
Per rivederti devo chiudere gli occhi.

Devo chiudere gli occhi per rivedere i tuoi,
invaghiti e ridenti, per risentire il fatuo
minuetto tra i tuoi capelli,
i chiusi trambusti del cuore.

Così dunque ci gioca il tempo e ci convince:
basta una raffica sbieca, un giornale che voli,
stremata procellaria, sul dirotto frangente;
quel cencio d’alga che ripugna fra le dita…

poco basta per dirci che l’estate è già morta,
gioventù menzognera dell’anno,
e che di noi, di lei non rimane che un solo
cieco pugno di polvere e di pioggia.

Anch’io, come un maltempo, sopra i tuoi giorni d’oro
recato non ho che deformi
relitti e presagi di fine
e qualche lamentosa fuggitiva pietà.

Un regalo di morte che butterai domani,
questo di me ti lascio, e null’altro, perdonami:
non potevo di più, io non so camminare
che a braccio d’un fantasma, oppure solo.

Ora lo sai, lo vedi: che servirebbe torcersi
le mani, piangere, stampare in un libro
che siamo stati felici, che un altr’anno
incontrandoci qui sorrideremo?

Lasciami allora andare solo incontro alla notte.
Tu resta a guardare la striscia di sole che torna,
l’airone sul grigio cemento lavato
che s’asciuga le vecchie penne.

(da La festa breve, in Opere. Vol. I 1981-1988, Bompiani, 2006)

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Un’estate che finisce, con malinconica dolcezza. E finisce anche un giovane amore, incapace di sopravvivere a settembre, all’autunno, alle occupazioni quotidiane. In questi versi giovanili di Gesualdo Bufalino - “rulli di pianola o vecchie fotografie” come li definì – ambientati in un paesaggio squallido di per sé, il presente si fa già ricordo, è memoria viva da cui è possibile soltanto fuggire.

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FOTOGRAFIA DI WILLY RONIS

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LA FRASE DEL GIORNO
C’è qualcosa che non convince negli amori corrisposti e felici. Sembra quasi che non possa darsi sentimento genuino, se non lo insidia un’impossibilità.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante




Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e  "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.

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