JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
SERA
A volte, le stelle
non si aprono nel cielo.
La terra è quella che brilla
come uno stellato firmamento.
(da Pietra e cielo, 1919 - Traduzione di Claudio Rendina)
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10 agosto, è tempo di Perseidi, di stelle cadenti che sfrecciano nel cielo notturno. Uno spettacolo affascinante che altro non è che la fine di un meteorite. È una bellezza effimera e illusoria, quella bellezza che il poeta spagnolo Juan Ramón Jiménez inseguì ansiosamente per tutta la vita nelle sue poesie, “contemplatore eterno, senza stanchezza / e senza fine, dello spettacolo grandioso ed unico / del sole e delle stelle, mare eterno!”.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Non stai in te, bellezza innumerevole, / che col tuo fine mi tenti, infinita, / a piaceri senza fine. // Stai in me, che ti penetro / fino in fondo, desideroso, ogni istante, / d’oltrepassare i più occulti nadir!
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Pietra e cielo
Juan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.
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