giovedì 29 agosto 2019

Pensare la gioia


GIOVANNI RABONI

MAI DEL TUTTO FELICE

Mai davvero felice e mai del tutto
infelice – oh, l’ho capito; e mi regolo.
Ma pensare la gioia, almeno quello:
pensarla! e qualche volta , senza farsi
troppe idee, senza montarsi la testa,
annusarla, sfiorarla con le dita
come se fosse (non lo è?) l’avanzo
della vita d’un santo, una reliquia…


(da Barlumi di storia, Mondadori, 2003)

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Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo” scriveva Giovanni Maria Vianney, più noto come Curato d’Ars. In effetti, come da poesia di Giovanni Raboni, spesso non raggiungiamo la felicità completa - e nemmeno la totale infelicità, per fortuna - ma la avviciniamo, la sfioriamo.

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FOTOGRAFIA © SEBA DEL VAL/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
O forse la felicità / è solo degli altri, d’un altro tempo, / d’un’altra vita e a noi non è possibile / che recitarla come viene viene.
GIOVANNI RABONI, Barlumi di storia




Giovanni Raboni (Milano, 22 gennaio 1932 – Fontanellato, 16 settembre 2004), poeta, critico letterario, giornalista, traduttore e scrittore italiano appartenente alla "generazione degli anni Trenta. Nel solco della tradizione lombarda, elaborò sin dalla prima raccolta Le case della Vetra (1966) una poetica d'intonazione civile ma anche esistenziale con toni piani e sommessi.


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