EWA LIPSKA
UN VERSO RANDAGIO
Un verso randagio vagabonda
nella materia oscura della carta.
Non ha padroni. L’autore l’ha lasciato
in balia del destino. Orfano di parole.
A volte
i versi sono come cani abbandonati
che abbaiano alla poesia.
(da Il lettore di impronte digitali, Donzelli 2017, traduzione di Marina Ciccarini)
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Ce ne sono di versi così, di poesie abbandonate nelle pagine dei libri, nel mare sterminato della Rete. Vagabondano simili a cani randagi, come dice la poetessa polacca Ewa Lipska. Eppure, quando trovano qualcuno che li scorge e li avvicina, abbaiano e lo seguono...
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DIPINTO DI EMANUEL OLOGEANU
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LA FRASE DEL GIORNO
Una piacevole occupazione è quella di prendere delle note, di scrivere degli schizzi. È un po’ come toccare le corde di un violino. Ma poi bisogna comporre la melodia o l’intero concerto.
EWA LIPSKA
Ewa Lipska, (Cracovia, 8 ottobre 1945), poetessa e giornalista polacca della generazione della “Nuova onda”. La sua poesia usa la povertà del linguaggio come strumento di percezione e comunicazione.
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