LARS GUSTAFSSON
GLI ABITANTI
C’erano alcuni che abitavano su un corso
d’acqua,
uno dei fiumi più grandi del mondo, ampio
e lucente.
Non lasciavano mai quel luogo, ma vedevano
tutta la vita che c’era a nord e a sud,
le chiatte pesanti e le vele chiare,
la corrente, i vortici e la luce,
e tutte le merci che passavano, davanti ai loro
occhi,
c’erano sempre cose grandi e sconosciute,
ma passavano così lente e chiare
che lasciavano un ricordo senza nome.
E restavano comunque un po’ insieme a loro.
Quando poi un vento più sferzante cominciava
a soffiare
e arrivavano stagioni senza navi di passaggio,
stavano là come ciechi, con occhi spalancati.
(da Sulla ricchezza dei mondi abitati, Crocetti, 2010 – Trad. di Maria Cristina Lombardi)
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“La vita scorre attraverso il mio tempo, / (…) / Pensieri come bestiame, / avanzano sulla strada per bere, / estati perdute ritornano, ad una ad una”: in fondo tutti noi possiamo immedesimarci negli abitanti di questa città ideata dal poeta svedese Lars Gustafsson, quando ci rendiamo conto dello scorrere del tempo e ci sembra quasi di non avere vissuto, di essere spettatori di questa vita che fluisce.
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FOTOGRAFIA © 680451/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
La vita scorre attraverso il mio tempo, / e io, un volto non rasato, / dove le rughe sono profonde, analizzo / le tracce.
LARS GUSTAFSSON, Sulla ricchezza dei mondi abitati
Lars Gustafsson (Västerås, 17 maggio 1936 – 3 aprile 2016), poeta e scrittore svedese. Dalla fine degli Anni ‘50 ha prodotto una copiosa opera letteraria composta da romanzi, saggi, poesie e racconti. Nominato al Nobel, ottenne la Medaglia di Goethe.
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