ADAM ZAGAJEWSKI
ANNI TRENTA
Anni Trenta
Io ancora non ci sono
Germoglia l’erba
Una ragazza mangia un gelato alla fragola
Qualcuno ascolta Schumann
(il folle Schumann,
smarrito)
Che felicità
Io ancora non ci sono
Sento tutto
(da Dalla vita degli oggetti, Adelphi, 2012 - Traduzione di Krystyna Jaworska)
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Guardando una fotografia di Paul Éluard e Salvador Dalí con le compagne Nusch e Gala a Port Llegat nel 1931, ho provato la nostalgia per un tempo in cui non sono mai vissuto – eppure provavo gli stessi sentimenti, sentivo quasi il vento marino passare sui pantaloni bianchi dell’estate. È una nostalgia così quella che prova il poeta polacco Adam Zagajewski per gli Anni Trenta, almeno sei anni prima che nascesse, forse guardando una fotografia che ritrae i suoi genitori in quella che allora era una città polacca, Leopoli, e che oggi è una città ucraina, Lviv.
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FOTOGRAFIA © PENN STATE
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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivo viaggiando – perché volevo vedere, / e non solo sapere – vedere chiaramente.
ADAM ZAGAJEWSKI, Dalla vita degli oggetti
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