THOMAS STEARNS ELIOT
UNA DEDICA A MIA MOGLIE
Alla quale devo l’impulso di piacere
Che mi desta i sensi nelle nostre ore di veglia
E il ritmo che governa il riposo delle nostre ore di sonno, il respiro all’unisono
Di amanti i cui corpi odorano l’uno dell’altro
Che pensano gli stessi pensieri senza necessità di parole
E balbettano le stesse parole senza necessità di senso.
Nessun ostinato vento d’inverno potrà gelare
Nessun cupo sole tropicale potrà inaridire
Le rose nel roseto che è nostro, nostro soltanto.
Ma questa dedica è perché altri la leggano:
parole private che ti sono rivolte in pubblico.
(da Il grande statista, 1958 - Traduzione di Massimo Bacigalupo)
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Parole private che ti sono rivolte in pubblico: la necessità di varcare la soglia della casa per esternare al mondo l’importanza di Valerie, la sua seconda moglie: così il Premio Nobel statunitense Thomas Stearns Eliot sente l’esigenza di pubblicare questa dedica in epigrafe al suo ultimo dramma, Il grande statista (The Elder Statesman): ne esce l8immagine di una coppia affiatata, di quelle che sono in grado di completare immediatamente i pensieri dell’altro, affiatate nel corpo e nello spirito.
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THOMAS STEARNS ELIOT E VALERIE
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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore è soprattutto se stesso, quando qui e ora non contano.
THOMAS STEARNS ELIOT, Quattro quartetti
Thomas Stearns Eliot, (Saint Louis, Missouri, 26 settembre 1888 – Londra, 4 gennaio 1965), poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico. Premiato nel 1948 con il Nobel per la letteratura, è stato autore di diversi poemi, alcuni dei quali destinati al teatro: Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock, La terra desolata, Quattro quartetti e Assassinio nella cattedrale.
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