lunedì 14 giugno 2021

Inseguendo i ricordi


RAMIRO FONTE

LA ROSA

Il fiore che posavi
sul vertice acuto dei tuoi giorni
che erano anche i miei – se me lo concedi -
ed era un rischio ardito, piuttosto dolce,
lasciarlo lì, evocarlo
attraverso la canzone del solitario
o le grandi sconfitte: il fiore

da te accostato
alla trepida frontiera del tuo seno
con il terribile, con ciò che è lontano,
con ciò che cade al di là dei nostri sogni,
seccò durante cento albe gelate;
dalle sue generi germogliò un’unica rosa.

Quel tempo era triste, certo.
Pioveva molto sui goffi calendari
sui giovedì, sui maglioni larghi;
sulle pallide settimane di un amore,
e noi, fuggiaschi
da ogni desiderio,
macchiavamo i colori dei ritratti
con gesti schivi, con sguardi
avidi di un’incerta partenza,
Quel tempo era bello perché avevamo le rose.

A volte ci sorprendiamo
inseguendo i ricordi come talora prova
un marinaio cieco con i suoi occhi
l’illusione di una luce che viene dal mare,
e torniamo lì per cadere di nuovo,
per lasciar partire quei treni
che squarciano l’alba perché vogliono
altre città incontaminate, un posto senza nome;
per regalare a questa notte ciò che non merita
la moneta d’oro strofinata
dalla rara amicizia che suscitano i versi.

Non dobbiamo lasciare che il vento dell’empietà
abbatta la torre dell’innocenza
o che non bruci il volo un angelo oscuro
versato sulle anime.

Perché siamo certi
che per soffocare ancora la giovinezza
servono mani pulite e acqua chiara,
e sapere che distruggiamo un giardino
e qualche primavera, che perdiamo
forse un po’ di vita
per tornare alla vita e incontrarci,
ma non i ricordi o la rosa.

(da Addio nord, 1991)

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“La memoria è come l’acqua, ci sfugge di mano” disse il poeta galiziano Ramiro Fonte in un’intervista a La Voz de Galicia: questa poesia lo certifica, testimonia la ricostruzione lacunosa dei ricordi, frammentaria, rimessa insieme come un puzzle tessera dopo tessera, con la consapevolezza che tutto il lavoro potrebbe alla fine non essere come volevamo e che potrebbe addirittura ferirci.

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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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LA FRASE DEL GIORNO
L'uomo, tra molte altre considerazioni, è un essere legato alla memoria che ha bisogno di creare ricordi per dare valore alla sua vita.
RAMIRO FONTE, La Voz de Galicia, 16 dicembre 2007




Ramiro Fonte Crespo (Pontedeume, 1957 – Barcellona, 11 ottobre 2008), poeta, scrittore, saggista e critico letterario spagnolo di lingua galiziana. Laureato in Lettere e Filosofia e professore di Lingua e Letteratura Galiziana, appartenne alla Xeración dos 80. Fu uno dei fondatori del collettivo poetico Cravo Fondo.


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