FEDERICO GARCÍA LORCA
IL CANTO VUOLE ESSERE LUCE
Il canto vuole essere luce.
Nel buio il canto ha
fili di fosforo e luna.
La luce non sa cosa vuole.
Nei suoi contorni di opale,
incontra se stessa,
e va via.
(da Libro di poesie, 1921 – Traduzione di Claudio Rendina)
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La visione poetica di Federico García Lorca si esprime in questi versi in cui la luce è una spirale cui la poesia tende: l’aspirazione di emergere dall’oscurità, di rendersi visibile, di lasciar fuoruscire tutta quell’energia potenziale che essa imprigiona, di consentire alla propria autocoscienza di manifestarsi liberamente e al proprio segno vitale di sprigionare la propria incandescente potenza.
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FOTOGRAFIA © VENU GOPAL/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Così il miele dell'uomo è la poesia /
che sgorga dal suo cuore dolente, /
da un favo con la cera del ricordo /
formato dall'ape più segreta.
FEDERICO GARCÍA LORCA, Libro di poesie
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.
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