sabato 26 giugno 2021

Di struggente bellezza


BARTOLO CATTAFI

VISITA

Esitò sul filo della soglia
entrò e fece il giro della stanza
si posò in un angolo d’ombra
benché disvelandosi di poco
si vide ch’era
di struggente bellezza.
Mal me ne incolse quando
un fremito percorse le sue ali
preda d’un vento interiore
e foglia fiore vagante farfalla
del mio mondo perduto
volò via.

(da L’aria secca del fuoco, Mondadori, 1972)

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Le poesie di Bartolo Cattafi nel corso degli anni si sono fatte più riflessive, incrostate di visioni oniriche, di  apparizioni oracolari. Il tentativo di superare la finitudine trova la sua grazia nell’effimera espressione, nella fugace manifestazione della bellezza insita nella natura: la farfalla è un messaggero angelico, il messo della “mano lentissima di Dio / venuta in volo da un nido di nebbia”.

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FOTOGRAFIA © ZEROONE/FLICKR

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LA FRASE DEL GIORNO
Poesia è dunque per me avventura, viaggio, scoperta, vitale reperimento degli idoli della tribù, tentata decifrazione del mondo, cattura e possesso di frammenti del mondo, nuda denuncia del mondo in cui si è uomini, cruento atto esistenziale.
BARTOLO CATTAFI




Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979),  poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.


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