lunedì 20 gennaio 2020

Centenario di Marcos Ana


Ci sono ventitré anni che hanno marcato la vita del poeta spagnolo Marcos Ana, nato il 20 gennaio 1920: nel 1938, quando aveva diciott’anni, fu incarcerato dal regime franchista con l’accusa inesistente di aver compiuto tre omicidi. Quei ventitré anni di torture e privazioni terminarono con la liberazione grazie all’intervento di Amnesty International e il primato di detenuto rimasto più a lungo nelle carceri nazionaliste; Ana li considerò come non vissuti e li sottraeva alla sua età. Riuscì a sopravvivere fino al 2016, quando scomparve ormai novantaseienne.

La sua poesia giocoforza risente di quell’esperienza: è poesia incentrata sul dramma della detenzione a Burgos, della mancanza di libertà: “La terra non è rotonda: / è un cortile quadrato / dove gli uomini girano /sotto lo stagno d’un cielo”. I suoi versi uscivano clandestinamente dal carcere, vennero diffusi da Rafael Alberti e Pablo Neruda.

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AUTOBIOGRAFIA

Il mio peccato è terribile
volli colmare di stelle
il cuore dell’uomo.
Per questo, qui tra le sbarre,
in diciannove inverni
persi le mie primavere.
Prigioniero dall’infanzia
a morte la mia condanna,
i miei occhi si stanno prosciugando
la luce contro le pietre.
Ma non c’è ombra d’arcangelo
vendicatore nelle mie vene:
Spagna è il solo grido
del mio dolore che sogna.

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LA MIA VITA

La mia vita,
ve la posso narrare in due parole:
Un cortile.
E un pezzetto di cielo
dove a volte passano
una nuvola smarrita
e qualche uccello con le ali in fuga.

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VOGLIO CHE LE MIE POESIE ABBIANO OSSO

Voglio che le mie poesie abbiano osso
e struttura di pietre palpitanti;
vederle sempre in piedi (torri erranti
della vita e l’uomo), grazie al loro peso.

Capaci di essere proiettile e bacio,
canto di pace o pugni sonori;
azzurre come il raggio o verdeggianti
come l’olivo maturo… Che il loro spesso

suono metallico, alveare o bosco ferito,
mi esca dal sangue, teso a bagnare
un altro labbro deserto e perseguitato.


(da Poesia, 227, Maggio 2008 – Traduzione di Chiara De Luca)

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LA FRASE DEL GIORNO
La mia casa e il mio cuore / mai chiusi: che passino / gli uccelli, gli amici, / e il sole e l’aria.
MARCOS ANA




Marcos Ana pseudonimo di Fernando Macarro Castillo (Alconada, 20 gennaio 1920 – Madrid, 24 novembre 2016) poeta spagnolo. Fu imprigionato nel 1938, a 18 anni, e trascorse in prigione 23 anni per motivi politici durante il franchismo. Nel 1961 fu scarcerato ed esiliato a Parigi.


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