CARLO BETOCCHI
23 GENNAIO: SOLE
Anzi, quando l'onda è azzurra
devi pensar - non è nulla;
un sole bianco sul campo
è il manzo che riposa stanco.
Gennaio dai mille aghi sciolti
nel bianco fiore sepolti,
manca la viola al prato,
adunque tepor dissennato.
Che fa! ma gorgoglia bianca
l'onda che la riva incanta,
il sole giunge, si sfalda,
brilla, tocca l'acqua, salta.
I candidi ponti, le case,
un fervido biondo invase,
e il mendico, in solare palma
si distende con fede calma.
Al declinare impallidito
ti vedo, giorno infinito;
va la solitaria luna,
terra, sassi, deserta schiuma.
(da Realtà vince il sogno, Carabba, 1932)
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All’inizio del 1932 il poeta Carlo Betocchi sta leggendo Rimbaud e ne riporta, per sua stessa ammissione, una chiara influenza sulle poesie di Realtà vince il sogno, la raccolta che sarà pubblicata durante l’anno: l’opposizione tra cielo e terra, che sottende gran parte della poetica di Betocchi, si manifesta qui nel biancore di un paesaggio innevato in contrasto con l’azzurro del cielo sereno nel giorno del compleanno del poeta.
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FOTOGRAFIA © JILL WELLINGTON/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
E dentro i nostri cuori era come / entro valli ripiene di nebbie e di sonno / un lento ascendere dello splendore / che poscia illuminò i monti del mondo.
CARLO BETOCCHI, Realtà vince il sogno
Carlo Betocchi (Torino, 23 gennaio 1899 – Bordighera, 25 maggio 1986, poeta e scrittore italiano. Fra i poeti ermetici è considerato una sorta di guida morale. Tuttavia, contrariamente a loro, fondava le sue poesie non su procedimenti analogici che evocano significati, ma su un linguaggio diretto, sul realismo e sulla tensione morale.
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