MARIO LUZI
(GOCCE)
L'inverno e la sua fine
escono da quei monti
nel cielo
alla battaglia,
esitano l'uno
e l'altra, essi, rapiti
a quella luce
di politissimo cristallo,
alla flagranza delle valli,
e ora
un poco si osservano a distanza,
un poco si mischiano e si azzuffano
finché grandine o vento non sbaraglia
l'incertezza dello scontro.
Ci ottenebra, noi stille
sorprese in medio campo
un infittito scroscio,
ci affoga
l'uragano, sgombra
poi il sole
i celesti rimasugli
del furente nubifragio.
È inverno o primavera? Non lo sappiamo,
siamo
e non siamo niente
nella molteplicità delle apparenze,
però dentro la vita, dentro
il meraviglioso istante.
(da Sotto specie umana, Garzanti, 1999)
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Quando il lungo inverno è ormai avanzato e già si intravede la sua fine, la si coglie in ogni piccolo sintomo di primavera, dal bucaneve spuntato nei boschi alle prime violette fiorite nel prato, capita di essere sorpresi da una luce come quella evocata da Mario Luzi: in quell’essere sospesi tra due stagioni cogliamo la magia del momento, “il meraviglioso istante”.
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FOTOGRAFIA DA FREEBIGPICTURES
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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.
EURIPIDE, Baccanti
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.
1 commento:
La freschezza dell'aria in una cristallina e luminosa giornata di fine gennaio: sentirsi rinascere come a nuova vita.
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