mercoledì 31 gennaio 2018

Portami con te


XAVIER VILLAURRUTÍA

LUOGHI, II

Portami con te, tanto lontano
che, per strada, io dimentichi
le parole.

Portami con te così vicino
che, senza andare, io non abbia
parole.

(da Riflessi, 1926)

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L’ambiguità del concetto spaziale è al centro di questi versi del poeta messicano Xavier Villaurrutía: quel mondo relativo, quel luogo che non è “nessun luogo” diventa la base di una delle contrapposizioni che spesso appaiono nella sua poesia.

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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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LA FRASE DEL GIORNO
Amare è un’ansia, una domanda, / un dubbio sospeso e luminoso; / è voler sapere tutto di te / e insieme il timore di venirlo a sapere.
XAVIER VILLAURRUTÍA




Xavier Villaurrutía González (Città del Messico, 27 marzo 1903 - 25 dicembre 1950), poeta e drammaturgo messicano, fu membro del gruppo vicino alla rivista Contemporanéos e vicino al Surrealismo. La sua opera poetica si distingue per l’oscurità e per immagini di abbandono e desolazione.


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