EUGÉNIO DE ANDRADE
QUASI NIENTE
L'amore
è un uccello tremante
nelle mani di un bambino.
Si serve di parole
perché ignora
che le mattine più limpide
non hanno voce.
(da Le mani e i frutti, 1948)
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Sembra quasi niente, anche se è tutto l’amore: il poeta portoghese Eugénio De Andrade punta lo sguardo sulla sua vulnerabilità, sulla sua tenera debolezza – un pettirosso dal cuore palpitante nelle piccole mani di un bambino. E non solo: sarebbe anche sufficiente a se stesso, senza bisogno della parola, neppure di quella poetica, se solo lo si potesse esprimere. Così la parola diventa il mezzo per dire “in qualche modo” e non compiutamente, quello che il sentimento invece già sa nel suo intimo. Per questo deve essere il più pura possibile.
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IMMAGINE DAL WEB
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LA FRASE DEL GIORNO
Sono come un cristallo, /
le parole. /
Alcune, un pugnale, /
un incendio. /
Altre, /
rugiada appena.
EUGÉNIO DE ANDRADE
Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Fundão, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.
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