Due meditazioni che partono dai sentieri di agosto e giungono a valutare la vita, il suo senso, il suo scorrere: il poeta sivigliano Javier Salvago racchiude nel breve spazio di un haiku il confronto tra le nuvole e la transitorietà dell'esistenza; il poeta portoghese António Manuel Pires Cabral coglie le more nelle selve della provincia settentrionale di Trás-os-Montes e la sua meditazione sulle orme di San Francesco, si fa più spirituale.
.
IMMAGINE CREATA CON IA
.
JAVIER SALVAGO
HAIKU
Come le nuvole d'agosto, tutto passa.
La vita ci dimostra
che puoi vivere senza quasi tutto.
(da Variazioni e recidive, 1997)
.
.
.
.
ANTÓNIO MANUEL PIRES CABRAL
LE MORE SECONDO SAN FRANCESCO
Come gli irrequieti uccelli lungo il fiume,
facciamo anche ad agosto
il nostro raccolto di more,
evitando con cautela gli spini
che ci ostacolano e le rendono ambite.
Beata te, sorella Selva, che ci doni
le more e gli spini.
Che tutto è necessario in questa vita.
(Nell’altra, per ora non lo sappiamo).
(da Resumo - A Poesia em 2013, 2014)
.
Il culmine d’agosto è un tempo vuoto, in cui la campagna, tra grano e vendemmia, dà respiro e i contadini si muovono, contrattano, se la godono e lasciano correre.
CESARE PAVESE, Il diavolo sulle colline
.
Javier Salvago (Paradas, 1950), scrittore, poeta e sceneggiatore radiofonico e televisivo spagnolo. Ha pubblicato una dozzina di raccolte di poesie premiate tra l'altro con il Luis Cernuda. Si distingue per il senso dell'umorismo parodistico, il linguaggio colloquiale, il confessionalismo e il virtuosismo metrico.
António Manuel Pires Cabral (Chacim, 13 agosto 1941), scrittore e poeta portoghese. La sua opera, legata alla realtà rurale di Trás-os-Montes, esprime con chiarezza e precisione la visione penetrante e austera di un mondo la cui espressione trova in una sorta di imitazione della terra il modello per il linguaggio poetico.



Nessun commento:
Posta un commento