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venerdì 22 agosto 2025

Privilegio degli amanti


FRANCESCO PETRARCA

IO MI RIVOLGO INDIETRO A CIASCUN PASSO

Io mi rivolgo indietro a ciascun passo
col corpo stancho ch’a gran pena porto,
et prendo allor del vostr’aere conforto
che ’l fa gir oltra dicendo: Oimè lasso!

Poi ripensando al dolce ben ch’io lasso,
al camin lungo et al mio viver corto,
fermo le piante sbigottito et smorto,
et gli occhi in terra lagrimando abasso.

Talor m’assale in mezzo a’ tristi pianti
un dubbio: come posson queste membra
da lo spirito lor viver lontane?

Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra
che questo è privilegio degli amanti,
sciolti da tutte qualitati humane?

(da Canzoniere, XV)

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Intorno al 1337 Francesco Petrarca dovette compiere un viaggio a Roma, dietro richiesta del cardinale Giacomo Colonna che desiderava averlo con sé. Il sonetto è dunque la testimonianza di quell'allontanamento forzato da Laura, e il poeta aretino - lo vediamo partire e continuare a voltarsi, fermarsi incerto ("fermo le piante" dei piedi) - ne trae uno spunto filosofico sulla consolazione dell'amore: Amore infatti gli risponde: "Non ti ricordi che questo è un privilegio degli amanti, cioè quello di poter vivere dell'amore verso qualcuno anche se la persona amata non è fisicamente presente?". Proseguendo il viaggio, avrà sempre negli occhi il volto di Laura, tanto che, incontrando un pellegrino che "viene a Roma, seguendo ’l desio, / per mirar la sembianza di colui / ch’ancor lassú nel ciel vedere spera: / / cosí, lasso, talor vo cerchand’io, / donna, quanto è possibile, in altrui / la disïata vostra forma vera."

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ANONIMO, "LAURA E IL POETA"

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  LA FRASE DEL GIORNO   

Ma l'amore, l'amore vero, l'amore intero, vuole una cosa e l'altra; vuole la fusione perfetta della sensualità e della tenerezza: anche per questo è raro.
UMBERTO SABA, Scorciatoie e raccontini

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Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374), scrittore, poeta, filosofo e filologo italiano, considerato il precursore dell'umanesimo e uno dei fondamenti della letteratura italiana, soprattutto grazie alla sua opera più celebre, il Canzoniere, patrocinata quale modello di eccellenza stilistica da Pietro Bembo nei primi del Cinquecento.



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