ENRIQUETA OCHOA
LA NOTTE DELLA PIOGGIA DI STELLE
Un fenomeno celeste era stato annunciato in anticipo. Giunto il giorno stabilito, corremmo fuori a contemplare la notte. Eravamo come cavallette nervose che saltavano da una parte all'altra, per osservare come un'infinita nave di stelle naufragava nel mare del cielo.
(da Assalti alla memoria, 2004)
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La poesia di Enriqueta Ochoa mira al recupero di un passato mitologico e alla percezione inconscia della saggezza collettiva che ha attraversato i millenni. Porsi di fronte al paesaggio, agli elementi naturali, al cosmo popolato di stelle in questo caso, è il suo modo per costruire un universo poetico in cui uomini e donne sono un tempio al cui centro brilla quella forza.
FOTOGRAFIA © NEALE LA SALLE/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho fame di essere / e mi siedo vicino alla finestra / masticando stelle.
ENRIQUETA OCHOA, Le vergini terrene
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Enriqueta Ochoa (Torreón, 2 maggio 1928 – Città del Messico, 1º dicembre 2008), poetessa messicana. La sua poeisa affronta temi di religiosità, misticismo e sogno con stile intimo e trasparente. Ha profonde radici cristiane e rappresenta Dio maschio e femmina, “un'unità amorosa, una copulazione universale, una partecipazione mistica integrale senza confini né divisioni”.


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