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lunedì 11 agosto 2025

Io ti sento tacere da lontano


VINCENZO CARDARELLI

DISTACCO

Io ti sento tacere da lontano.
Odo nel mio silenzio il tuo silenzio.
Di giorno in giorno assisto
all’opera che il tempo,
complice mio solerte, va compiendo.
E già quello che ieri era presente
divien passato e quel che ci pareva
incredibile accade.
Io e te ci separiamo.
Tu che fosti per me più che una sposa!
Tu che volevi entrare
nella mia vita, impavida,
come in inferno un angelo
e ne fosti scacciata.
Ora che t’ho lasciata,
la vita mi rimane
quale un’indegna, un’inutile soma,
da non poterne avere più alcun bene.

(da Poesie, 1942)

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Il distacco, la fine di un amore, è un'esperienza con cui molti si trovano a dover fare i conti. È un legame che si spezza, un'appartenenza che viene meno e che lascia strascichi: dolore, rimpianto, perdita, spaesamento. Lo sa bene il poeta Vincenzo Cardarelli che, sconsolato, scrive: "Ora sì, posso dire / che m'appartieni / e qualche cosa fra di noi è accaduto / irrevocabilmente. / Tutto finì, così rapido! / Precipitoso e lieve / il tempo ci raggiunse. / Di fuggevoli istanti ordì una storia / ben chiusa e triste. / Dovevamo saperlo che l'amore / brucia la vita e fa volare il tempo".

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IMMAGINE CREATA CON IA

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  LA FRASE DEL GIORNO   

La tua assenza che tumultuava, / nel vuoto che hai lasciato, / come una stella.
VINCENZO CARDARELLI, Poesie

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Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


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