venerdì 22 luglio 2022

Frutti scarni


JORGE TEILLIER

GIARDINO

Le mani del vento
scuotono gli alberi del frutteto,
e cadono sull'erba
piccoli frutti scarni,
beccati dagli uccelli.

Dove sono, dove finiscono,
caduti da alberi d'altri tempi,
scossi da un vento straniero,
la farina tostata al mattino,
il pozzo che non ha detto a nessuno
la storia dei primi baci,
il gracidare rustico delle rane a mezzanotte.

Dove sono caduti,
frutti scarni
dimenticati, beccati dagli uccelli,
il discorso della ragazza con il gatto,
il suo vestito azzurro e l'altalena,
e il treno che l'ha portata in un paese
morto come il riflesso della luna
nel vetro rotto della stalla?

(da Per angeli e passeri, 1956)

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Il poeta cileno Jorge Teillier è il portavoce della "poesia larica", movimento che si rifà a un pensiero di Rilke: "I poeti hanno la responsabilità di custodire la memoria delle cose antiche e di preservarne il valore umano e larico".  I lari naturalmente sono le divinità della casa degli antichi latini. E dunque la poesia di Teillier è tutta una fuga all'indietro, una rincorsa a ritroso per ritrovare quelle "neiges d'antan" cancellate dallo scorrere del tempo e dal progredire della società.

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CAMILLE PISSARRO, "IL GIARDINO IN PRIMAVERA, ERAGNY, 1894"

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LA FRASE DEL GIORNO
Nessuna poesia ha placato la fame o rimediato all'ingiustizia sociale, ma la sua bellezza può aiutare a sopravvivere a tutte le miserie.
JORGE TEILLIER, Trilce, n. 14 - Dicembre 1968-Gennaio 1969




Jorge Teillier Sandoval (Lautaro, 24 giugno 1935 - Viña del Mar, 22 aprile 1996), poeta cileno della “Generazione letteraria dei ‘50”, creatore della “poesia larica”. Per lui l’importante in poesia non è l’estetica, ma la creazione del mito e di uno spazio di tempo che trascende il quotidiano.


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