mercoledì 13 luglio 2022

Le fiamme del tramonto


JAN KASPROWICZ

AL CALAR DELLA SERA

Chino sul mio libro,
non vedo una sola sillaba;
ma aguzzo l’udito stanco
per vedere se va tutto bene.

Nessun messaggio mi giunge
da fiumi, scogliere e cime -
solo il rumore del traffico
parla ostinato.

Nessun messaggio mi giunge
mentre le fiamme del tramonto si ritirano
solo l'oscurità inonda
il deserto del mio cuore

Ah, ma la mia mente si libera
e vola via smaniosa
di trovare sulle cime arrossate dal sole
la grazia di Dio prima che venga la notte
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(da Libro dei poveri, 1916)

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Sia benedetto questo momento  / quando l'inno serale dell'anima cerca la musica, /  l'anima immacolata, umile e mansueta”: l’attitudine alla natura del poeta polacco Jan Kasprowicz si acuisce durante un lungo viaggio sui Monti Tatra e si manifesta con questo dolce temperamento e un desiderio di trascendenza dovuto anche alla fede ritrovata ai tempi della raccolta Libro dei poveri.

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FOTOGRAFIA © GIANI/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
La mia anima è a suo agio / nessuno può umiliarla, / Ma ci sono momenti in cui è dolce / dover piegare la fronte.
JAN KASPROWICZ, Libro dei poveri




Jan Kasprowicz (Inowrocław, 12 dicembre 1860 – Poronin, 1º agosto 1926), poeta polacco. Da un’attenzione al mondo contadino e al socialismo passò ad una lirica simbolista ed impressionista, più intimistica, spirituale e sentimentale, al poema metafisico e infine alla prosa espressionistica.


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