sabato 23 luglio 2022

Il rumore degli stivali


CHARLES SIMIĆ

CASTELLI DI CARTE

Mi mancate, sere d'inverno
con le vostre luci soffuse.
Le labbra chiuse di mia madre
e il nostro respiro trattenuto
quando ci sedevamo al tavolo da pranzo.

Le sue lunghe dita sottili
impilavano le carte,
poi aspettavano che cadessero.
Il rumore degli stivali per strada
ci bloccava per un momento.

Non c'è molto altro da dire.
La porta è chiusa a chiave
e in una finestra colorata di rosso
un solo albero nel giardino,
spoglio e ritorto.

(da That little something, 2008)

.

Il poeta statunitense Charles Simić, a proposito di questa poesia, commenta:  "È un ricordo precoce. Sono nato a Belgrado, in Jugoslavia, nel 1938, e ci ho vissuto durante l'occupazione nazista. Di notte c'erano arresti, bombe che esplodevano e momenti lunghi e tesi in cui sentivamo dei passi per strada. Non volevamo fare rumore, quindi leggevamo o giocavamo a carte...”. Un piccolo universo, una nicchia per rimanere al riparo della guerra, un bunker dove i genitori proteggono i figli: “Mia madre sferruzza per me / un pullover nel buio. / Mio padre a quattro zampe / cerca un gatto nero”.

.

.

FOTOGRAFIA © PXHERE

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Si scrive perché si è presi dal desiderio di toccare l’Altro e dallo sconforto di non raggiungerlo mai.

CHARLES SIMIĆ, L’indovino disoccupato




Charles Simić, vero nome Dušan Simić (Belgrado, 9 maggio 1938), poeta statunitense di origine serba. Iniziò la propria carriera nella prima metà degli anni settanta con uno stile letterario minimalista, nel tempo divenuto sempre più riconoscibile. Nel 1990 è stato insignito del Premio Pulitzer per la poesia per la raccolta Il mondo non finisce.


Nessun commento: