giovedì 28 luglio 2022

Echi del crepuscolo


RUBÉN SEVLEVER

IN VERANDE SFATTE

In verande sfatte, su silenziosi acciottolati,
mulina una brezza oscura;
una campana lontanissima annega
negli ultimi echi del crepuscolo.

Nell'eterna caduta terrena
la mia Fede ascolta i presagi.

(da Poesie scelte e altri scritti, 2012)

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Il poeta argentino Rubén Sevlever si sofferma sull'esperienza umana nel rapporto con il mondo e con lo scorrere del tempo: le sensazioni generate da questo scenario serale in una ambientazione più decadente che crepuscolare lo portano a contemplare la caducità del vivere con la consapevolezza che "è già un miracolo trovare uno spazio / di poesia, uno scorcio di eterno / attraverso l’istante”.

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FOTOGRAFIA © PRETTYSLEEPY/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Quando scompari dalla poesia è allora che la poesia comincia a vivere.
RUBÉN SEVLEVER, Frammenti di un diario poetico




Rubén Sevlever (Rosario, 1932 – 2011), poeta argentino. Direttore della rivista Pausa, nel 1960 aprì la libreria Aries, che divenne un centro culturale e poetico. La sua poesia, fortemente astratta, cerca continuamente di eludere il tempo umano per eternizzarsi in un tempo proprio.


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