sabato 30 luglio 2022

Le porte


JORGE LUIS BORGES

EVERNESS

Solo una cosa non c’è. È l’oblio.
Con il metallo, Dio salva la scoria
e nella sua profetica memoria
stanno le lune antiche e le future.

Tutto è lì. Le migliaia di riflessi
lasciati dal tuo volto tra i crepuscoli
dell’alba e della sera negli specchi
e quelli che continuerà a lasciare.

E tutto è parte del vario cristallo
che è quella memoria, l’universo;
sono infiniti gli ardui corridoi

e le porte si chiudono al tuo passo;
solo dall’altro lato del tramonto
potrai vedere Archetipi e Splendori.

(da L'altro, lo stesso, 1964 - Traduzione di Tommaso Scarani)

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"Nelle crepe sta in agguato Dio": lo scrittore argentino Jorge Luis Borges era agnostico, ma curioso delle religioni, dalla Bibbia della nonna protestante al buddhismo, dall'islamismo allo gnosticismo, dall'ebraismo al taoismo.  È il Dio di Everness - termine inglese arcaico che definisce l'eternità -  quello che sta al di sopra di tutto ma resta inafferrabile, forse appena intuibile nella luce dell'alba e del tramonto, nella meraviglia dell'universo.

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RENÉ MAGRITTE, "IL VELENO", 1939
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LA FRASE DEL GIORNO
Dio, mio sognatore, continua a sognarmi.
JORGE LUIS BORGES, Storia della notte




Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.



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