Nuvole, nuvole che il vento di marzo raduna dal nulla, che modella in bioccoli, in vele, in stendardi, in strisce e sfilacci e poi soffia via lasciando il cielo azzurro più che mai nel tiepido sole: il mese che porta la primavera ispira con le sue nuvole due poeti italiani, Diego Valeri e Luciano Erba.
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CHRIS OUSLEY, “NUVOLE DI MARZO”
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DIEGO VALERI
MARZO
Marzo è lassù nella sua nuvola
di vento e sole, di fumo e argento.
Tu sei quaggiù nella tua favola
d'anima e carne, di gioia e tormento.
(Da Poesie, Mondadori, 1962)
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LUCIANO ERBA
VI SONO GIORNATE DI VENTO
Vi sono giornate di vento
di fine marzo, di nuvole a strisce:
così allineate sembrano costole
di dinosauri che i cacciatori di fossili
trovano nei sabbioni del Sud Dakota,
ma i miei sauri affondano nell'azzurro
a un nuovo vento, scompaiono un'altra volta.
(da Nella terra di mezzo, 2000)
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LA FRASE DEL GIORNO
Un altro giorno è passato. / Chi l'ha visto, / chi l'ha visto passare? / Il gallo di marzo / ha lo stridulo richiamo / del ragazzo scalzo / che vende stoviglie / e canta l'inverno / nel cortile del carcere.
RAFFAELE CARRIERI, Blu turco
Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.
Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate all’Università Cattolica di Milano.
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