ANDREJ VOZNESENSKIJ
I VERSI NON SI SCRIVONO
I versi non si scrivono - capitano
come i sentimenti o il tramonto.
L’anima - una complice cieca.
Non hai scritto - è capitato così.
(da Assioma di autodeterminazione, 1990 - Traduzione di Donata De Bartolomeo)
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Molti poeti ritengono la poesia non come una ricerca, ma come un dono che si manifesta, una sorta di verità che si rivela, in un rapporto simile a quello tra Dio e i suoi profeti. Tra questi il poeta russo Andreij Voznesenskij, che considera la poesia un accadimento naturale, così come lo sono i tramonti, così come lo sono i sentimenti che proviamo: “Si può non essere poeta. Ma non si può sopportare, capisci, come urla la piccola striscia di luce, schiacciata dalla porta”.
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RAFAL OLBINSKI, “RIVINCITA DELL’INTERPRETAZIONE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Poesia, come hai trovato la strada fino a me?
ISMAIL KADARÉ
Andrej Andreevič Voznesenskij, Mosca, 12 maggio 1933 - 1° giugno 2010), poeta russo. Architetto, scoprì la sua vocazione poetica pubblicando il suo primo libro nel 1958. Nei suoi versi interpretò in quegli anni il disagio e le passioni delle giovani generazioni.
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