JUAN GELMAN
LA TUA VOCE È SCURA
La tua voce è scura
dei baci che non mi hai dato
dei baci che non mi dai
la notte è polvere di questo esilio.
I tuoi baci appendono lune
che congelano la mia strada.
E tremo
sotto il sole.
(da Dibaxu, 1994)
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Scritta in idioma sefardita, la lingua giudeo-spagnola degli ebrei di Spagna, questa del poeta argentino Juan Gelman è la poesia dell’esilio, dell’assenza forzata e dolorosa dalla madrepatria, come una donna che non riversa il suo amore e che fa di ghiaccio il paesaggio. E la lingua stessa di Dibaxu è significativa, “come se l'estrema solitudine dell'esilio mi spingesse a cercare le radici nella lingua, il linguaggio più profondo e più esiliato”.
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ION THEODORESCU-SION, “OVIDIO IN ESILIO”
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LA FRASE DEL GIORNO
La realtà non è soltanto quello che è successo o che sta succedendo. È anche quello che sarebbe potuto essere e non è stato, è l'infinita possibilità data agli esseri umani.
JUAN GELMAN, Avvenire, 27 settembre 2003
Juan Gelman (Buenos Aires, 3 maggio 1930 – Città del Messico, 14 gennaio 2014), poeta, scrittore e giornalista argentino. Vincitore del Premio Cervantes nel 2007, è autore di una poesia esistenziale con accenti lirici e intimisti, divenuta più sociale con l’avvento della dittatura militare (il figlio e la nuora furono sequestrati e uccisi dal regime, la nipote data in adozione) e l’esilio.
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