MARIO LUZI
A UN FANCIULLO
Presso le porte Scee con Astianatte
fra i cedri pensierosi t’ho incontrato,
immagine di me, immagine mia,
e in quant’altre città, spinta dal tempo
forse a significarmi;
subito rifuggita via nell’ombra
più volte, più volte per i secoli.
Lungo quant’altre mura ti ricordo
con i chiari fanciulli nel silenzio
della sera pei chiassi e le piazzole;
t’inchinavi a giuocare sostenuto
forse dal mio destino, sotto il fuoco
scuro della mia stella.
(da Un brindisi, Garzanti 1946)
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Non è solo l’incontro di Ettore e del figlio Astianatte – con la madre Andromaca - a Troia, presso le poste Scee, raccontato da Omero nel sesto canto dell’Iliade: “Sorrise il caro padre, e la nobile madre, / e subito Ettore illustre si tolse l'elmo di testa, / e lo posò scintillante per terra; / e poi baciò il caro figlio, lo sollevò fra le braccia, / e disse, supplicando a Zeus e agli altri numi: / "Zeus, e voi numi tutti, fate che cresca questo / mio figlio, così come io sono, distinto fra i Teucri, / così gagliardo di forze, e regni su ilio sovrano; / e un giorno dica qualcuno: ‘È molto più forte del padre!’, / quando verrà dalla lotta”. Il poeta Mario Luzi riconosce in questo incontro non solo quello di lui stesso e di suo figlio, ma anche quello di ogni padre e di ogni figlio, quella dipendenza anche del destino, quel dover competere del figlio con la figura del padre, quel doversi cimentare con la sua ombra e le sue conquiste, quel dover in qualche modo redimere i suoi passi falsi.
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FERDINANDO CASTELLI, “L’INCONTRO DI ETTORE E ANDROMACA PRESSO LE PORTE SCEE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Non è difficile diventare padre; essere un padre, questo è difficile.
WILHELM BUSCH, Julchen
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.
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