GIOVANNI PASCOLI
LA DOMENICA DELL’ULIVO
Hanno compiuto in questo dì gli uccelli
il nido (oggi è la festa dell’ulivo)
di foglie secche, radiche, fuscelli;
quel sul cipresso, questo sull’alloro,
al bosco, lungo il chioccolo d’un rivo,
nell’ombra mossa d’un tremolio d’oro.
E covano sul musco e sul lichene
fissando muti il cielo cristallino,
con improvvisi palpiti, se viene
un ronzìo d’ape, un vol di maggiolino.
(da Myricae, 1903)
.
Detto così, en passant, sussurrato tra parentesi: “oggi è la festa dell’ulivo”, quasi che fosse soltanto una collocazione temporale, eppure assurge a titolo della poesia di Giovanni Pascoli. Il poeta romagnolo può così esprimere quello che gli è caro, la descrizione in bozzetto impressionistico della natura, della sua campagna nel risveglio di primavera, contemplata nel suo essere buona perché bella.
DISEGNO © FOX HOLLOW STUDIOS
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LA FRASE DEL GIORNO
Altro il savio potrebbe; altro non vuole / pago se il ciel gli canta e il suol gli odora.
GIOVANNI PASCOLI, Myricae
Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912), poeta e accademico italiano, eccelso latinista, figura emblematica della letteratura di fine Ottocento. Nonostante la sua formazione eminentemente positivistica, è il maggiore esponente del Decadentismo.
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