mercoledì 29 novembre 2017

Un viaggiatore solitario


BILLY COLLINS

SINTASSI D’INVERNO

Una frase parte come un viaggiatore solitario
che va verso una tormenta di neve a mezzanotte,
e lotta contro il vento, un braccio a schermare il volto
e i lembi del cappotto leggero che sbattono dietro di lui.
Ci sono modi più semplici per costruire senso,
la conoscenza dei gesti, per esempio.
Si tiene il volto di una ragazza fra le mani come un vaso.
Si prende una pistola dal cruscotto dell’auto
e la si getta dal finestrino nella calura del deserto.
Questi freddi momenti risplendono di silenzio.
La luna piena ha senso. Quando una nuvola le passa davanti
diventa eloquente quanto una bicicletta appoggiata
a una farmacia o un cane che dorme tutto il pomeriggio
in un angolo del divano.
I rami spogli d’inverno sono una forma di scrittura.
Il corpo svestito è un’autobiografia.
Ogni lago è una vocale, ogni isola un nome.
Ma il viaggiatore insiste nella sua fatica,
lotta per tutta la notte nella neve sempre più alta,
lascia un tenue alfabeto di orme
sulle bianche colline e sui piani bianchi delle valli,
un messaggio ai topi di campagna e ai corvi di passaggio.
All’alba vedrà il rampicante di fumo
alzarsi dal tuo camino, e quando tremante
sarà davanti a te, rivestito di gelo che brilla,
fra la sua barba di ghiaccioli comparirà un sorriso,
e l’uomo esprimerà un pensiero compiuto.

(da A vela, in solitaria intorno alla stanza, 2001 – Traduzione di Franco Nasi)

.

Per certi poeti il percorso per scrivere una poesia è spesso così, come il duro viaggio d’inverno di cui parla il poeta statunitense Billy Collins: si parte da una frase, da un’idea e si prosegue controvento nella tormenta per raggiungere la meta prefissata senza fare uso di facili metafore o di tecnicismi a effetto.

.

Neve

IMMAGINE © 52DAZHEW

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Ho capito che i libri non sono mai finiti, che è possibile per alcune storie continuare a scriversi senza il loro autore.
PAUL AUSTER, Il taccuino rosso




William Collins, detto Billy (New York, 22 marzo 1941), è un poeta statunitense. Dopo aver insegnato letteratura inglese al Lehman College nel Bronx per oltre 50 anni, ora è in pensione. Le sue poesie raccontano con ironia la vita dell’America borghese e suburbana.


1 commento:

EB ha detto...

Siamo pellegrini alla ricerca estenuante della parola che calza il sentimento,in libertà.