venerdì 24 novembre 2017

Così imbecille


LUIS ALBERTO DE CUENCA

L’IMBECILLE

Era una creatura detestabile
sul piano morale, un essere abietto,
un’abominazione lovecraftiana.
Non era neanche bella, né attraente,
né elegante, né giovane, né simpatica.
Era un mucchio perverso d’immondizia.
E fosti così imbecille che per lei
lasciasti quella che amavi e vendesti
l’anima nei bazar della notte.
 

(da L’ascia e la rosa, 1993 – Traduzione di Stefano Berardinelli)

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“Amare ed essere saggi è impossibile” dice un proverbio spagnolo. Ed è vero, sono assurde spesso le cose che si fanno obnubilati dall’amore – persino i saggi non ne sono esenti. È una enorme stupidaggine anche questa raccontata dal poeta spagnolo Luis Alberto De Cuenca, che troppo tardi si avvede dell’errore e rimane punito della sua stessa stupidità, visto che una storia d’amore, come un vetro rotto, una volta infranta non si può più aggiustare.

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Perez

FABIAN PÉREZ, “ARIA FRESCA E SIGARETTA II”

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LA FRASE DEL GIORNO
Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli.
FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD, Massime




Luis Alberto de Cuenca Prado (Madrid , 29 dicembre 1950), poeta, filologo, ellenista, traduttore, saggista, editorialista, critico ed editore letterario spagnolo. La sua opera è stata definita una "poetica transculturalista": una lirica ironica ed elegante, a volte scettica, a volte disinvolta, in cui il trascendentale convive con il quotidiano.



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