JUAN JOSÉ SAER
CAFFÈ E MELE
La tazza bianca, nitida, ci accoglie,
corolla aperta sul tavolo, sbocciata
nel presente che, ancora, è fiorito. E l’aroma
acido della polpa autunnale,
senza di noi, mescolato a quello del caffè,
resterà
prigioniero della sua forma:
vite fragili e solitarie. Minuto
ricco, il cui oscillare
tiene questo mondo
in equilibrio sull’oscurità. Presente
rapido e infinito che deposita,
in questo angolo dell’essere,
l’essere intero fatto calore e piacere.
(da L’arte di raccontare, 1988)
.
La delizia dell’istante, il piacere di una piccola sensazione, spesso ci appaga più di quanto possiamo immaginare. Il poeta argentino Juan José Saer coglie questo istante dal gusto oraziano in cui l’aroma delle mele di una fruttiera si mescola a quello del caffè aprendo discorsi addirittura sull’essere.
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CAMILLE ENGEL, “MARGO’S CUP AND SAUCER”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo potrebbe offrirci molto di più se avessimo gli occhi per vedere anche le più piccole cose, il cuore per amarle e le mani per raccoglierle.
ROMANO BATTAGLIA, Incanto
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