FINA GARCÍA MARRUZ
CINEMA MUTO
Non è che gli manchi
il sonoro,
è che ha
il silenzio.
(da Créditos de Charlot, 1990)
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Pochissime parole, dodici, bastano alla poetessa cubana Fina García Marruz a lanciare come un fulmine questa sua sentenza: in tempi come questi che vivono di parole spesso a vanvera, dovremmo anche noi celebrare il silenzio, dargli valore. E non solo: rovesciare l’aspetto di una questione per vederlo dall’altro lato. Entrambe le cose non potrebbero farci altro che bene.
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SCENA DA “IL MONELLO”, 1921
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LA FRASE DEL GIORNO
L'unica cosa profonda, straordinaria che l'uomo abbia scoperto è il silenzio, ed è anche l'unica cosa a cui non riesce ad attenersi.
EMIL CIORAN, Quaderni 1957/1972
Josefina García-Marruz Badía, nota artisticamente come Fina García Marruz (L’Avana, 28 aprile 1923), poetessa e ricercatrice letteraria cubana, è stata insignita del Premio Nazionale di Letteratura 1990, del Pablo Neruda 2007 e del Reina Sofia 2011. Con il marito Cintio Vitier prese parte al gruppo letterario della rivista Orígenes.
1 commento:
meravigliosa assenza di altre parole direi ;)
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