mercoledì 9 marzo 2022

Io e il santo


MÁRIO QUINTANA

IL PELLEGRINO SCONTENTO

Stavamo camminando. Io e il santo.
Allora dicevamo: stavamo andando lontano…
E questo spiegava tutto, perché andavamo lontano, lontano…
Andavamo dunque io, il santo e altri.
Era un santo così vanitoso che viveva facendo miracoli.
Io, niente…
Resuscitò un fiore appassito e un bimbo morto
e trasformò un sasso, sul ciglio della strada,
in un fiore di loto.
(Perché un fiore di loto?)
Un giorno giungemmo alla fine del pellegrinaggio.
Dio, allora,
decise di mostrare che anche lui sapeva fare miracoli:
il santo scomparve!
Come? Non lo so! Sparì,lì, davanti ai nostri occhi che la terra si era già mangiati.
E noi ci prostrammo a terra e adorammo il Signore Dio onnipotente.
E ci fu concessa la vita eterna! Già!
Dio è così.

(da Naso di vetro, 1984)

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Un santo vanitoso e un Dio ironico: sono – con il pellegrino e poeta modernista brasiliano Mário Quintana – i protagonisti di questi versi che a prima vista possono sembrare un semplice divertissement, ma che svelano in realtà l’aspetto intimo delle persone.

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ILLUSTRAZIONE © BEHANCE

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LA FRASE DEL GIORNO
Chi scrive una poesia apre una finestra.
MÁRIO QUINTANA




Mário de Miranda Quintana (Alegrete, 30 luglio 1906 – Porto Alegre, 5 maggio 1994), poeta e scrittore modernista brasiliano. Divenuto noto come il poeta delle "cose ​​semplici", il suo stile è caratterizzato da ironia, profondità e perfezione tecnica. I temi principali della sua poesia includono la vita, l'infanzia perduta e il tempo.


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