giovedì 9 settembre 2021

La luna nello specchio


ELIZABETH BISHOP

INSONNIA

La luna nello specchio del comò
guarda milioni di miglia lontano
(e forse con orgoglio, a se stessa,
ma non sorride, non sorride mai)
via lontano lontano oltre il sonno,
o forse è una che dorme di giorno.
Se l’Universo volesse abbandonarla,
lei gli direbbe di andare all’inferno,
e troverebbe una distesa d’acqua
o uno specchio, sul quale indugiare.
Tu dunque metti gli affanni in un sacco
di ragnatele e gettalo nel pozzo
nel mondo alla rovescia dove
la sinistra è sempre la destra,
dove le ombre in realtà sono corpi,
dove restiamo tutta notte svegli,
dove il cielo ha tanto poco spessore
quanto è profondo il mare e tu mi ami d’amore.

(da Una fredda primavera, 1956)

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La poetessa statunitense Elizabeth Bishop non riesce a dormire: nel buio osserva gli oggetti familiari della camera, vola lontano con l’immaginazione, dentro altri mondi, ma contemporaneamente percorre le strade dentro sé in una specie di palleggio tra esterno e interno, tra conscio e inconscio, generato dal riflesso della luna nello specchio, che inverte il mondo spalancando realtà rovesciate e alternative.

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ANA BORRAS, "FINESTRA APERTA ALLA LUNA"

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LA FRASE DEL GIORNO
Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?
MARGUERITE YOURCENAR, Memorie di Adriano




Elizabeth Bishop (Worcester, Massachusetts, 8 febbraio 1911 – Boston, Massachusetts, 6 ottobre 1979), poetessa statunitense. Considerata tra i più importanti poeti americani del ventesimo secolo, vinse  il Premio Pulitzer 1956 e il National Book Award 1970. Le sue poesie trattano del senso di appartenenza nel mondo e delle esperienze umane di pena e desiderio.


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