venerdì 24 settembre 2021

Perché sei una donna bella


ODYSSEAS ELYTĪS

ADAGIO

Vieni con me a contendere al sonno l'indolente cuscino che naviga nella luna accanto. Teste al riparo da tempeste scivolando insieme dondolando riempiremo la spiaggia di alghe o d'astri. Perché avremo molto vissuto il bagliore delle lacrime e ameremo la giusta calma.

Se non sono angeli gli angeli che con prodighi violini riaccendono le nottate di luci screziate e anime a campana! Flauti mandano per l'aria desideri leggeri, coricati. Baci tormentati o baci perle su remi acquatici. E più dentro nei ribes rossi in fiamme, pian piano i pianoforti della voce bionda, le meduse che ci tratterranno il viaggio votato alla lentezza. Terreni con pochi alberi meditabondi.

Vieni con me a fondare i sogni, vieni con me a vedere la bonaccia. Non ci sarà più nel cielo deserto se non il cuore impregnato di amarezza se non il cuore impregnato d'incanto, non ci sarà se non il cuore che appartiene al nostro cielo deserto.

Vieni sulla mia spalla a sognare perché sei una donna bella. Sì, sei una donna bella. Sì, sei bella. Bella.

(da Poesie, Crocetti, 2021 - Traduzione di Filippomaria Pontani)

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Orientamenti, l’opera prima del Premio Nobel greco Odysseas Elytīs, da cui è tratta Adagio, è fortemente surrealista. Siamo prima della guerra, in cui servirà come sottotenente contro l’invasione italiana del 1940: il poeta celebra ancora il paesaggio ellenico femminizzandolo in un gioioso mondo di godimento sensuale e di purezza morale e la poesia è un atto di interpretazione delle proprie percezioni in relazione con un Altro femminile: “Davanti ai miei occhi eri luce / Davanti all’Amore amore / E quando ti colse il bacio / Donna”.

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KSENIA YAROVAYA, "PASSEGGIANDO SULLE ONDE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo è una fugace ombra di uccelli / I miei occhi spalancati sulle sue immagini.
ODYSSEAS ELYTĪS, Orientamenti




Odysseas Elytīs, pseudonimo di Odysseas Alepoudellīs (Candia, 2 novembre 1911 – Atene, 18 marzo 1996), poeta greco, tra i maggiori Surrealisti, è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1979 per “il desiderio di libertà intellettuale e sviluppo della creatività, che traspare dalla sua poesia”.


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