KO UN
IL CANTO DEL COLORE BIANCO
Una vita.
Sogna un'altra vita.
Nella tarda primavera, quando i fiori palpitando
aspettano la luna,
una vita
somiglia a un'altra vita.
Nelle notti d'estate, quando i campi di grano saraceno
aspettano la luna,
una vita
seppellisce un'altra vita.
È inverno
la neve che ormai scende fitta
attende con tutta se stessa la luna.
Getto un sasso.
Quel sasso finisce nella neve.
Una nuova vita ha inizio.
La luna è sorta in un baleno.
(da L’isola che canta, Lietocolle, 2009 – Traduzione di Vincenza D’Urso)
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Il bianco è il colore simbolo della purezza, della libertà, della pulizia. È il colore che contiene tutti gli altri e, riflettendo la luce, respinge ciò che è negativo. Tutte queste simbologie traspaiono dal canto del poeta sudcoreano Ko Un.
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FOTOGRAFIA © JOE STEINBRING
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho visto / lo scintillio della luce fosforescente e il suo nascondersi, / simili allo sguardo che unisce la madre e il suo neonato.
KO UN
Ko Un (Kunsan, 1° agosto 1933), è il massimo poeta sudcoreano del XX secolo. Monaco buddista, tornò allo stato laicale disgustato dalla corruzione del clero. Prese parte alla lotta per i diritti umani nel suo paese negli anni del regime militare, finendo anche in carcere. Sposatosi nel 1983, la sua vita si fece più tranquilla. È stato più volte candidato al Premio Nobel.
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