JORGE ROJAS
SCHERZO
Ascolta, non c’è bisogno che te lo dica
per telefono,
ad ogni modo sono parole
per il tuo udito.
Ti amo.
Perché siamo così?
Mentre tu annusi una rosa
io sorseggio vino.
Perché siamo così
uguali entrambi
nella pienezza del nostro destino.
Mi ami come sono
altrimenti sbaglieresti.
Ti amo, e sbaglio
e torno ad amarti.
Come ti amo!
(da Prigione d’amore, 1976)
Gioca con l’ironia sin dal titolo il poeta colombiano Jorge Rojas: eppure affonda, va in profondità e, anche ridendo e scherzando, porta a termine compiutamente questa dichiarazione d’amore, a dispetto del superficiale divertimento che vuole far apparire.
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FABIAN PÉREZ, “TELEFONO NERO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Sta il nostro amore / gioendo di se stesso / allo stupore di un momento / non sognato. Vissuto.
JORGE ROJAS
Jorge Puñetas Rojas (Santa Rosa de Viterbo, 20 novembre 1911 - 1995). Scrittore colombiano, avvocato, fondò il gruppo Piedra y cielo (1939) e patrocinò la pubblicazione di quaderni con lo stesso nome. Tra i suoi ispiratori Juan Ramón Jiménez e Pablo Neruda.
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