Di Yun Dong-Ju, poeta coreano nato il 30 dicembre 1917, esiste una sola raccolta poetica, edita nel 1948 con 31 liriche, ampliate a 116 in un’edizione del 1976. Del resto morì a soli 27 anni nel carcere di Fukuoka, probabilmente a causa di esperimenti chimici sui prigionieri. I giapponesi lo ritenevano un esponente del movimento antinipponico durante il periodo di occupazione coloniale e lo arrestarono mentre insegnava inglese all’università di Kyoto. Le sue poesie si riconoscono per l’innocenza della voce poetica, che spesso cede alla nostalgia per la perduta terra natia.
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da Cielo, vento, stelle e poesia, 1948
NEVE
La scorsa notte
la neve è caduta spessa:
sui tetti,
sui sentieri, sulle fattorie.
Forse è una coperta
che ci protegge dal freddo.
Ecco perché
cade solo nel gelo dell’inverno.
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PRIMAVERA
La primavera scorre nel sangue come un ruscello,
e sulla riva come un ruscello
forsizie, azalee e fiori di cavolo giallo
Io, che ho sopportato l’inverno,
germoglio come erba
Allodola gioiosa,
volo su ogni solco
Il cielo azzurro
splende lassù
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LA FRASE DEL GIORNO
Con un cuore che canta le stelle, /
Amerò tutte le cose morenti. /
E camminerò per la strada / Che
mi è stata data.
YUN DONG-JU
Yun Dong-ju (Longjing, Cina, 30 dicembre 1917 – Fukuoka, Giappone, 16 febbraio 1945), poeta coreano, è noto per le sue poesie, raccolte in un’antologia postuma, e per la resistenza contro il colonialismo giapponese. Morì nel carcere di Fukuoka, dove stava scontando due anni di detenzione per motivi politici.
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