BORIS PASTERNAK
NON CI SARÀ NESSUNO A CASA
Non ci sarà nessuno a casa,
tranne il crepuscolo. Il solo
giorno invernale in un trasparente spiraglio
di cortine non accostate.
Solo di bianchi biòccoli bagnati
il rapido aleggiante balenìo.
Solo tetti, neve e tranne
i tetti e la neve, nessuno.
E di nuovo arabeschi intesserà la brina,
e di nuovo mi domineranno
lo sconforto dell’anno passato
e le vicende di un altro inverno.
E mi schermiranno di nuovo per una
colpa non ancora perdonata
e una fame di legna avvinghierà
la finestra lungo la crociera.
Ma inaspettatamente per la tenda
scorrerà il trèmito di un’irruzione.
Misurando coi passi il silenzio,
come l’avvenire tu entrerai.
Tu apparirai sulla soglia, indossando
qualcosa di bianco senza stranezze,
qualcosa proprio di quelle stoffe
di cui si cuciono i fiocchi di neve.
1931
(da Poesie, Einaudi, 2009 - Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
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Una sinfonia in bianco, una di quelle che tanto piacciono al poeta russo Boris Pasternak: un bianco declinato in tutte le sue sfumature, dal colore di perla del crepuscolo invernale al lattiginoso bianco della neve, al bianco cristallino del ghiaccio, a quello etereo delle tende e del vestito della donna che appare come uno spettro, come un auspicio per il futuro, la donna vista ancora una volta come suprema forza della natura: “l’orma del poeta è solo l’orma / delle sue tracce, nulla più”.
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ILLUSTRAZIONE © ANNAWEB
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LA FRASE DEL GIORNO.
Anche la vita è un istante soltanto, / solo un dissolversi / di noi stessi negli altri / come in dono.
BORIS PASTERNAK
Boris Leonidovič Pasternak (Mosca, 10 febbraio 1890 – Peredelkino, 30 maggio 1960), poeta e scrittore russo, è universalmente noto per il suo primo e unico romanzo, Il dottor Živago. Insignito del Nobel per la Letteratura nel 1950, fu costretto dal regime sovietico a rifiutare il premio.
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