Ecco il colorato ottobre, a spalancare la porta dell’autunno, a condurci verso le nebbie di novembre e i primi freddi. Due poesie rurali per celebrarlo quest’anno, due poeti che ambientano le loro poesie nella campagna, quella lucana di Rocco Scotellaro e quella marchigiana di Umberto Piersanti.
ROCCO SCOTELLARO
OTTOBRE
L'estate si trascina
i cardi inariditi
e la mosca pusillanime,
le strade sparse di paglia,
il vuoto alle finestre,
il prezzemolo verde ancora
e il garofano nei vasi
ora che Ottobre s'impone.
Ottobre è là: quella nuvola nera
attesa sulla collina
piegata dai tocchi della sera.
(da È fatto giorno, Mondadori, 1954)
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UMBERTO PIERSANTI
LO SPINO BIANCO
Le lunghe bacche rosse splendono
intatte quando l'ottobre entra,
i cieli sono i più azzurri
dell'anno, ma freddi e brevi,
porta pace lo spino
gli agnelli bianchi brucano foglie
e frutti, dormono al ceppo
ma quando viene la bruma
nera e spessa
e scolora le bacche, cascano secche
spegne malva e falasco
fa l'acqua nera
escono allora le anime dai rami
girano come fuochi quasi spenti
ma solo chi è malvagia lascia lo spino
se c'è uno che passa
quando annotta
dovrà seguirla
e perdere la strada
(da I luoghi persi, Einaudi, 1999)
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LA FRASE DEL GIORNO
Sparge ottobre, col dolce movimento, / del sud, le rosse e le dorate foglie, / e nel cader delle sue chiare spoglie, / porta il pensiero all'infinito attento..
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Sonetti spirituali
Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), scrittore, poeta e politico italiano impegnato nella lotta per miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei contadini. La sua poesia è caratterizzata da da un'ambientazione pastorale serena, da un'armonia di immagini e visioni che esaltano la vita bucolica.
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