PABLO NERUDA
LA NOTTE NELL’ISOLA
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno,
tra il fuoco e l'acqua.
Forse assai tardi
i nostri sogni si unirono,
nell'alto o nel profondo,
in alto come i rami che muove uno stesso vento,
in basso come rosse radici che si toccano.
Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava,
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano
ciò che ora
- pane, vino, amore e collera -
ti do a mani piene,
perché tu sei la coppa
che attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te
tutta la notte, mentre
l'oscura terra gira
con vivi e con morti,
e svegliandomi d'improvviso
in mezzo all'ombra
il mio braccio circondava la tua cintura.
Né la notte né il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra,
d'acqua marina, di alghe,
del fondo della vita,
e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall'aurora,
come se mi giungesse
dal mare che ci circonda.
(La noche en la isla, da I versi del capitano, 1952 - Traduzione di Giuseppe Bellini)
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Negli anni di esilio seguiti al mandato di arresto emesso dal presidente Videla, nel 1952 il poeta cileno Pablo Neruda approda a Capri con la compagna Matilde Urrutia, che “sposerà” simbolicamente davanti alla luna il 3 maggio (potranno farlo legalmente solo nel 1966, dopo il divorzio dalla prima moglie). È l’isola di Capri dunque a fare da sottofondo a questi versi, a mescolare il rumore delle onde con i sogni, i riflessi sul mare con la passione in un tutt’uno magico e amoroso.
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MARK E. TISDALE, “LA NOTTE SCENDE SULL’ISOLA DI CAPRI”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio amore si nutre del tuo amore, amata.
PABLO NERUDA, I versi del capitano
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