CLIVE WILMER
VISITAZIONE
Chi sei tu, entrata nella luce
imprevedibile
come si dice di una dea?
Come altro chiamare
la bellezza che supera se stessa, essenza
perfettamente incarnata
che ci si sente umiliati al suo cospetto
quasi temendo
che non vi sia ritorno - anche se tornare indietro,
dopo una tale visione
è quel che meno vogliamo?
Io più di tutto desidero
te qui e ora, anche se fin qui e finora
non potevo volere
quel che non conoscevo -
e d’altronde ci dicono
che il sogno del paradiso terrestre
viene con la Caduta.
Il tuo corpo è una cosa
com’è la terra -
Con la fragranza però di un altro mondo...
Tenera ragazza, che tremi
se ti tocco, che tremo
quando tocco,
squarci il buio come il lampo, lasciando nel giorno
una sole ne devastazione, ma
accesa dalla traccia
della visitazione.
(da Le cascate, 2000 - Traduzione di Emma Sdegno)
.
C’è una poesia di Giuseppe Ungaretti intitolata "Scoperta della donna" che dice: “Da quel tempo i suoi gesti, liberi, sorgenti in una solennità feconda, mi consacrano all’unica dolcezza reale”. È una definizione che si attaglia a questi versi che il poeta inglese Clive Wilmer ha bulinato con il suo stile quasi da orafo.
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DORINA COSTRAS, “ROMANCE WITH A CHIMERA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Nasciamo due volte? Sì. La prima volta, quando si nasce alla vita; la seconda volta il giorno in cui si nasce all’amore.
RAYMOND RADIGUET
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