FRANCISCO VÉJAR
CIÒ CHE TI OFFRO
Nulla di ciò che t’offro
è irraggiungibile:
cieli e solchi d’uccelli, carezze come nubi
– il tuo cuore che batte inimitabile –
Tutto questo è possibile
senza bisogno di fantasticare.
Altro non siamo che argentate tracce
lasciate dalle chiocciole nei luoghi
visitati nei sogni.
E mai nessuno chiederà in che giorno
o in che mese viviamo.
Un lampo che s’incunea dentro il tempo
è quanto ci rimane da salvare.
L’illusione di stare l’un con l’altro.
Nulla di ciò che t’offro
può sembrare impossibile:
pensieri in volo simili ad uccelli,
un ponte teso fra i nostri due mondi.
(Lo que te ofrezco, da Canzoni impossibili, 1998 - Traduzione di Cristina Sparagana)
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Un amore fatto di realismo magico, di oniriche immagini che possono materializzarsi nella poesia, nell’emozione minima di una iridescente bava di lumaca su una pietra o del mutare continuo delle nuvole o ancora nell’improvviso passaggio di uno stormo di uccelli nel cielo: è quello che ricrea nel lampo effimero di un’illusione il poeta cileno Francisco Véjar.
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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI
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LA FRASE DEL GIORNO
Vivere nel paese dei tuoi occhi / più nitido dell’ora sgretolata dal tempo, / più lucido e reale.
FRANCISCO VÉJAR, Canzoni impossibili
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