PANDELÍS BUKALAS
ZOOM
Dal grembo del mare
rossa sorge la luna,
una falce affilata dal tuo desiderio,
e mi miete
I corpi
si sciolgono sulla lingua
del desiderio
si legano
sulla lingua del dolore,
si addensano nel profondo bacio
quasi si scarnificano,
il tempo immoto accelera irrefrenabile
E se anche l’amore s’incide sulla sabbia,
è un’incisione definitiva,
poiché la incide una falce infuocata
proprio là dove il mare s’inciela.
(da L’indovino, 1994 - Traduzione di Massimo Cazzulo)
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Una riflessione sull’amore del poeta greco Pandelís Bukalas inserita nel poemetto dedicato all’indovino del mito, Tiresia: l’amore è l’estasi di ”due granelli di tempo / che si dilatano nell’infinito” ma anche dolore che incide come “una falce infuocata” ed è ineluttabile (“La strada dell’amore è sempre aperta / e non ha ritorno”) e incancellabile (“Bacio il ricordo del tuo bacio / e lo conservo purpureo in fondo al cuore”).
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FOTOGRAFIA © SUPERB WALLPAPERS
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LA FRASE DEL GIORNO
Nell’amore le nostre mani si moltiplicano / gli occhi diventano un cielo stellato / il corpo un universo in perenne espansione / e il mondo diventa il caos della misera mente.
PANDELÍS BUKALAS, L’indovino
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