Due voci “minori” del Novecento italiano per cantare la gioia della primavera e la dolcezza di aprile, disordinata, esuberante, talvolta persino eccessiva: sono Olinto Dini, poeta della Garfagnana, e Alfredo Giuliani, marchigiano, critico letterario e poeta in proprio nel Gruppo ‘63
OLINTO DINI
GIOIA PRIMAVERILE
Ho smarrito il passato;
mi sembra nuova questa
gioia primaverile.
Negli occhi ho un dolce stupore:
simile a quello d’un fiore
che, appena sbocciato,
vede l’aprile.
(Da Voci della mia sera, L’Eroica, 1937)
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ALFREDO GIULIANI
PREDILEZIONI, II
Non c’è rimedio al disordine d’aprile,
scossa di paradiso dei cieli che spurgano
e rovesciano l’inverno nei fossi, dei venti
che s’irradiano asciutti di colpo.
Non c’è rimedio a quei nostri disguidi,
al lezzo delle rose, notturne per la mente
e per l’aria gelose. Amore sempre fiorisce
prima del conoscere, in un buio tremore.
E il rammarico non apre questa porta chiusa,
fa misera la lotta, tradisce solitudine.
L’odore disfatto in scirocco soffoca le sere;
e non c'è onore, né calma, né tregua.
(da Povera Juliet e altre poesie, Feltrinelli, 1965).
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LA FRASE DEL GIORNO
O Aprile ridarello / che sei d'amore fratello / e nemico di tristezza, / ridammi giovinezza / di poesia.
OLINTO DINI, Voci della mia sera
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