venerdì 1 aprile 2016

Poesie per aprile II

 

Due voci “minori” del Novecento italiano per cantare la gioia della primavera e la dolcezza di aprile, disordinata, esuberante, talvolta persino eccessiva: sono Olinto Dini, poeta della Garfagnana, e Alfredo Giuliani, marchigiano, critico letterario e poeta in proprio nel Gruppo ‘63


Ambursky

.ANDREY AMBURSKY, “WISTERIA IN LIVADIA”


OLINTO DINI

GIOIA PRIMAVERILE

Ho smarrito il passato;
mi sembra nuova questa
gioia primaverile.
Negli occhi ho un dolce stupore:
simile a quello d’un fiore
che, appena sbocciato,
vede l’aprile.

(Da Voci della mia sera, L’Eroica, 1937)

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ALFREDO GIULIANI

PREDILEZIONI, II

Non c’è rimedio al disordine d’aprile,
scossa di paradiso dei cieli che spurgano
e rovesciano l’inverno nei fossi, dei venti
che s’irradiano asciutti di colpo.
Non c’è rimedio a quei nostri disguidi,
al lezzo delle rose, notturne per la mente
e per l’aria gelose. Amore sempre fiorisce
prima del conoscere, in un buio tremore.
E il rammarico non apre questa porta chiusa,
fa misera la lotta, tradisce solitudine.
L’odore disfatto in scirocco soffoca le sere;
e non c'è onore, né calma, né tregua.

(da Povera Juliet e altre poesie, Feltrinelli, 1965).

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LA FRASE DEL GIORNO
O Aprile ridarello / che sei d'amore fratello / e nemico di tristezza, / ridammi giovinezza / di poesia.
OLINTO DINI, Voci della mia sera




Olinto Dini (Castelnuovo di Garfagnana, 25 gennaio 1873 – 16 marzo 1951), poeta italiano. Di scuola classica, è poeta prevalentemente autobiografico che racconta di esperienze e sensazioni vissute. Rimane estraneo alle avanguardie della sua epoca, rifiutando le nuove correnti letterarie come il Futurismo, l'Ermetismo e il Surrealismo. Preferisce la poesia umile, la poesia dell'emozione, lasciando libero sfogo ai propri sentimenti che trasforma in poesia.

Alfredo Giuliani (Mombaroccio, 23 novembre 1924 – Roma, 20 agosto 2007), poeta, critico letterario, scrittore e accademico italiano, appartenente al Gruppo 63. Tradusse Joyce, Dylan Thomas, Eliot e il Pericle di Shakespeare; curò la pubblicazione dell'antologia I novissimi, testo fondamentale della neoavanguardia.


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