venerdì 15 aprile 2016

Di te e di me

 

ODYSSEAS ELYTĪS

MONOGRAMMA, III

Così parlo di te e di me
Perché ti amo e nell’amore so
entrare come Plenilunio
da ogni parte, per il tuo piccolo piede nelle lenzuola sconfinate
So sfogliare gelsomini – e ho la forza
sopita, di soffiare e di portarti
attraverso passaggi luminosi e segreti porticati del mare
alberi ipnotizzati con ragnatele inargentate

Di te hanno sentito parlare le onde,
come accarezzi, come baci,
come sussurri il «cosa» e il «sì»
tutt’intorno alla gola, alla baia
Sempre noi la luce e l’ombra

Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre
Perché ti amo e ti amo
Sempre tu la moneta e io l’adorazione che le dà valore:

Tanto la notte, tanto l’urlo nel vento
Tanto la goccia nell’aria, tanto il silenzio
Tutt’intorno il mare despota
L’arcata del cielo con le stelle
Tanto il tuo più piccolo respiro

E ormai non ho altro
tra le quattro pareti, il soffitto, il pavimento,
se non l’urlo che è tuo e colpisce la mia voce,
l’odore che è il tuo e s’infuriano gli uomini.
Perché non sopportano quel che non hanno
provato ed è loro straniero, è presto, mi senti,
è presto ancora in questo mondo amore mio
Per parlare di te e di me.

(da Monogramma, 1972)

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Per il poeta - questo può sembrare paradossale, ma è la verità – l’unico linguaggio comune che può ancora usare sono le sue sensazioni. Il modo in cui due corpi sono attratti l’uno dall’altro e si uniscono non è cambiato per millenni” disse il poeta greco Odysseas Elytīs alla lettura per il Premio Nobel assegnatogli nel 1979. Quello che cambia – e che anche i giurati dell’Accademia Svedese vollero sottolineare – è la lucidità dell’uomo moderno nel rapportarsi con la libertà e la creatività: l’io e il tu che si intrecciano come in questi versi tratti dal poema Monogramma.

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over-the-town-1918

MARC CHAGALL, “AU DESSUS DE LA VILLE”

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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore nasce continuamente. / L’amore sta al principio di tutto.
ODYSSEAS ELYTĪS, Sole, il primo




Odysseas Elytīs, pseudonimo di Odysseas Alepoudellīs (Candia, 2 novembre 1911 – Atene, 18 marzo 1996), poeta greco, tra i maggiori Surrealisti, è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1979 per “il desiderio di libertà intellettuale e sviluppo della creatività, che traspare dalla sua poesia”.


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